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Giorno 6: Burgos – Fromista

31 Maggio 2011

(65 km) Ho alleggerito il bagaglio: da un ufficio postale ho rispedito a casa il mio saccopiuma e una felpa. Il saccopiuma e’ superflueo, ovunque (anche negli ostelli comunali per pellegrini) si trovano coperte. E’ sufficiente avere le federa del cuscino, per il resto ci si arrangia. La spedizione mi e’ costata 20 euro ma ho guadagnato oltre 2 kg sul peso totale, che non e’ poco. Ho eliminato altri chili riducendo shampoo, docciaschiuma e altre piccole cose non necessarie o che avevo in abbondanza.

Ho abbandonato anche la Bibbia e qui apro la parentesi libri: ero partito da casa con 2 di questi, la Bibbia appunto (in lingua moderna) e Il fiore del male (la biografia di Renato Vallanzasca, il noto criminale che negli anni ’70 ha rapinato mezza Italia). Mi piaceva il contrasto e le coincidenze hanno voluto riunirli per questo viaggio. La Bibbia e’ da tempo che voglio leggerla, per conoscerla dal punto di vista storico e culturale. E’ inoltre un bellissimo libro fantasy, basta affrontare la prime righe della Genesi per rendersene conto. Di Vallanzasca invece, mi incuriosiva quel suo lato oscuro particolarmente pronunciato, come lui stesso ha ammesso di avere.
Ora, le Sacre Scritture erano un po’ pesanti (in tutti i sensi, piu’ di 1 chilo di malloppo) cosi le ho lasciate ad una pensioncina per pellegrini, dove sicuramente ne verra’ fatto un ottimo uso. E io proseguo con le disavventure del Bel Rene’, che lette sul Cammino di Santiago, rappresentano un mix perfetto di sacro e profano.

Oggi la giornata in sella e’ filata liscia come l’olio. Leggeri sali-scendi non mi hanno creato alcun problema e anche il Cammino in questi tratti e’ comodo, largo e adatto alle biciclette.
Il paesaggio negli ultimi giorni e’ un po’ monotono, ma sempre cosi bello che a volte sembra di essere dentro un quadro…

Dopo 65 km percorsi decido di fermarmi a Fromista, piccolo paese nella regione di Palencia. Il vento qui e’ fortissimo e costante, soffia senza tregua, entra dalle fessure delle porte. Ma ormai tornero’ a preoccuparmene domani; ora leggo un po’, aggiorno il blog e mi riposo.

Durante una breve conversazione a cena con altri viaggiatori/pellegrini, uno di questi ha chiesto all’altro il motivo per il quale stesse facendo il Cammino. Dopo alcuni secondi la risposta e’ arrivata: “Non lo so il motivo, probabilmente non ce n’e’ uno preciso. Probabilmente, ho deciso di fare il Cammino proprio per trovarlo, il motivo.

A ognuno la propria riflessione e interpretazione…