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Giorno 1: St. Jean Pied de Port – Zubiri

26 Maggio 2011

48 km, 1.400 metri di dislivello, di cui 1.000 in salita, e tutti (o quasi) sotto la pioggia e in mezzo una nebbia fittissima. I Pirenei non hanno deluso. Mamma mia che fatica ragazzi! Questa era la tappa piu’ dura di tutto il cammino, ma chi se la immaginava cosi?!

Arrivato col treno a St. Jean Pied de Port da Bayonne verso le 10:30, ho “scartato e montato” la bici in stazione e poi via verso l’ufficio di accoglienza dei pellegrini. Qui ho fatto la mia “Credencial del Peregrino” (un tesserino dove poi verranno raccolti i timbri dei vari ostelli in cui si alloggera’) e in breve tempo sono montato in sella.
Il cammino (quello originale, non la strada consigliata alle biciclette – leggi premesse) inizia subito con una rampa ripidissima, la prima di una lunga serie… Breve pausa-panino dopo 2 ore di salita serrata e via di nuovo verso la cima del passo. Pioggia leggera ma costante, nebbia cosi densa da sembrare fumo, ricordo di aver pensato “per fortuna che almeno la strada e’ asfaltata”. Pochi minuti dopo, ecco la freccia che indica i prati come proseguimento del cammino!
Incontro e supero una coppia di pellegrini giapponesi che mi guardano arrancare e scivolare sull’erba bagnata: non li maledico solo perche’ siamo su un sentiero sacro. A tratti sono costretto a scendere dalla bici, il sentiero e’ troppo ripido, stretto e bagnato. Poi un tratto piano, dove mi illudo di essermi lasciato alle spalle il peggio. Invece ricomincia la salita, sembra non finire piu’ ma almeno ora il sentiero e’ battuto e percorribile…

L’altimetro e’ in tilt, segna numeri a caso… in realta’, poco dopo realizzo che sono io ad essere in tilt. La pioggia non smette un secondo, mi cambio 3-4-5 volte. Bevo litri d’acqua uno dietro l’altro.
Verso le 16:00 arrivo in cima al passo: mi fermo solo alcuni istanti, la visibilita’ e’ di qualche metro e tira un forte vento freddo. Inizio subito la discesa, attraversando un bellissimo bosco di faggi, fiabesco con tutta quella nebbia.

Nemmeno la discesa e’ cosa facile: il fondo bagnato e la pendenza richiedono massima attenzione.
Dopo circa un’ora arrivo a valle, a Roncisvalle. Qui finalmente trovo rifugio e mi rimetto in sesto: vestiti asciutti, un the’ caldo e un paio di barrette di muesli. Mezz’ora dopo sono di nuovo in strada, ho ancora qualche kilometro da fare. Di preciso i km sono altri 15 di cui la meta’ ancora in salita. Su strada per fortuna e senza pioggia ora. Anche la pendenza e’ molto piu’ abbordabile ma la fatica precedente si fa sentire. Vado avanti per inerzia e verso le 19:30 arrivo a Zubiri, dove mi fiondo nel primo alberghetto che trovo.
Sono SFINITO, ma ho attraversato i Pirenei in bici e questa giornata non me la dimentichero’ mai!